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L’UOMO CHE SUSSURRA AI MERCATI AZIONARI | 51

e da una possibile invasione inglese. Il muro non fu mai utilizzato, ma
diede il nome alla strada che lo costeggiava.

    IN   La regolamentazione, come il mercato azionario,
PILLOLE  si sviluppa come conseguenza delle crisi che
         generano le bolle, ma, diversamente da una
         bolla, non esplode mai. La sua natura la porta
         a progredire costantemente e mai a regredire.

Nel 1789 il primo Congresso degli Stati Uniti d’America, per saldare i debiti
del governo e delle colonie, emise tramite la Banca Centrale dei buoni del
tesoro, conosciuti come treasury bonds, per un valore di ottanta milioni
di dollari, che furono venduti al pubblico. La popolazione di Manhattan
ammontava allora a circa 34.000 abitanti e Wall Street era ancora una
via sterrata e polverosa su cui si affacciavano molte trading houses attive
nel commercio internazionale di beni. Ben presto le trading houses
iniziarono a vendere anche biglietti della lotteria, azioni e obbligazioni.
Le obbligazioni erano l’articolo più richiesto ed è proprio attorno ad esse
che si sviluppò il trading speculativo. In quel periodo, per effettuare una
compravendita di azioni o di obbligazioni era necessario emettere un
avviso pubblico oppure si doveva vendere ad amici. Con l’aumento della
domanda, due famose trading houses dell’epoca, la Leonard Bleecker
e la Sutton & Harry, con sede rispettivamente al n. 16 e al n. 20 di Wall
Street, iniziarono a tenere scorte di obbligazioni e azioni.

   Si sviluppò così il trading azionario. Gli investitori contribuirono alla
fondazione e allo sviluppo delle aziende investendo il loro denaro in
cambio di deed of shares, atti giuridici in forma scritta che certificavano il
possesso delle azioni e le garantivano presso l’azienda. Questi atti furono
chiamati anche securities (a indicare che il loro possesso rappresentava
una sicurezza per il proprietario) ed equities (a indicare il diritto su parte
del capitale aziendale).

   Nel marzo del 1792 William Duer, un trader di New York che fungeva
anche da vicesegretario del Tesoro americano, investì in un piano per
rilevare dalla Francia il debito degli Stati Uniti a una somma ridotta. Il
piano fallì e non solo Duer perse l’intero patrimonio, ma le ramificazioni
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