Page 547 - L’UOMO CHE SUSSURRA AI MERCATI AZIONARI
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L’UOMO CHE SUSSURRA AI MERCATI AZIONARI | 543
la situazione è quello di ignorare il titolo. A questo punto interviene
l’autogiustificazione e l’investitore ricorre a frasi del tipo: «Indietreggerà»,
«la società ha dei buoni prodotti», «il management della società è valido»,
«è solo una perdita nominale». Che ve ne pare di: «Alla lunga i prezzi
salgono sempre» oppure di implorare il prezzo stesso: «Ti prego, sali solo
del 10% e giuro che smetterò di fumare!»
Occasionalmente l’autogiustificazione si rivela una profezia che si
autoavvera.
In generale però non è così.
Qualche settimana fa un mio amico golfista mi parlava del suocero
novantaduenne che aveva recentemente perso 150.000 dollari sul mercato
azionario, metà del suo capitale. La perdita derivava da un investimento
fallimentare su diversi titoli i cui prezzi erano in ribasso nel corso degli
ultimi mesi. Preoccupato per il suo stato psicologico, il mio amico aveva
invitato il suocero a cena, ma era rimasto sorpreso di trovarlo di ottimo
umore. Gli aveva chiesto come fosse possibile e l’anziano aveva risposto:
«Non mi preoccupo. Alla lunga i prezzi saliranno».
Ecco un possibile scenario: avete acquistato un’azione e scoprite di
aver commesso un errore. Il prezzo scende e arriva molto vicino alla
vostra uscita programmata (stop loss). Quando avete acquistato il titolo,
il punto di uscita sembrava molto lontano, forse in modo irragionevole,
ma ora state rischiando una forte perdita.
Il titolo tocca nuovi minimi e pensate: «Non ho commesso un errore,
ho scelto un buon titolo. Cambierà sicuramente direzione. Mi limiterò
a concedergli un po’ più di tempo». Più il fallimento si preannuncia
consistente, più forte diventa il vostro potere di autoconvinzione. Siete
certi che non è il momento di vendere e spostate lo stop un po’ più giù,
poi un altro po’. E il titolo continua a precipitare, finché la perdita è
così grande che, se usciste, sarebbe quasi letale. Giunti a questo punto,
prendere atto della situazione provoca una forte sofferenza. Tenere il
titolo infonde speranza, che soffoca la sofferenza.