Page 428 - L’UOMO CHE SUSSURRA AI MERCATI AZIONARI
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424 | Negoziazioni vincenti
le aspettative. Risultato: se sperate di avere un rating di acquisto al
punto più basso, ve lo potete scordare. Per comprare un titolo quando
è a questo punto, bisogna che una netta maggioranza degli analisti
che valutano il titolo ne raccomandi la vendita. Ma fate attenzione:
se, tolti gli ultimi consigli d’acquisto, non c’è un rovesciamento del
prezzo delle azioni, vuol dire che tutti i venditori deboli sono ormai
fuori dal gioco e il prezzo riflette le aspettative negative. Da qui in poi,
l’unica via rimasta è il rialzo.
Regola 4: il volume nel minimo deve essere ampio
Prima di decidere se è stato raggiunto il fondo, dovete essere sicuri che
gli investitori deboli siano fuori campo. È la cosiddetta capitolazione.
Una grande impennata di volume significa che c’è un gran numero di
venditori, ma ricordate che, per ogni venditore, c’è un compratore,
il che vuol dire che l’azione passa attraverso molte mani. I venditori
deboli si sono liberati dell’azione e sono entrati nuovi proprietari.
Questi ultimi hanno acquistato a un prezzo basso. Hanno più pazienza
e capacità di resistere. Più il volume cresce, più i venditori deboli
vengono sostituiti da acquirenti forti. Ricordate: un titolo scambiato
a livelli più bassi con grandi volumi è quello che vogliamo comprare,
non vendere.
Regola 5: le cattive notizie non hanno effetto sul titolo al minimo
Quando un titolo è al minimo, le cattive notizie, e ancor più le cattive notizie
preannunciate, sono già tutte nel prezzo. Quando tutti i venditori deboli se
ne sono andati, gli acquirenti rimasti non si lasciano disturbare dalle cattive
notizie. Occorre integrare questa regola con alcune informazioni sullo
stato finanziario della società e del settore. Se la società è stata spazzata
via o si trova in un settore che soffre di una situazione macroeconomica
molto misera, una cattiva notizia può impedire il riscatto delle obbligazioni
e quindi il controllo potrebbe passare agli azionisti.