Page 22 - L’UOMO CHE SUSSURRA AI MERCATI AZIONARI
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18 | Prefazione

   Allora pensavo che il trading azionario fosse un gioco da ragazzi.
Aprii un conto con un broker (in seguito spiegherò come e perché) e
ingenuamente mi convinsi che avrei comprato a prezzi bassi e venduto
a prezzi alti. Come si è concluso il primo anno? In perdita, ovviamente.
Ora, a distanza di dodici anni, so che ero impreparato, senza esperienza
e un po’ arrogante. In realtà, ero la preda perfetta per i professionisti. Mi
ci è voluto molto tempo per scoprire che ogni operazione sul mercato
azionario ha due attori: il professionista e l’idiota. Per il primo anno ho
interpretato prevalentemente il ruolo del secondo.

Punteggio: 1-0 per il mercato

Ci sono momenti della vita che restano per sempre impressi nella memoria.
Vi ricordate dove eravate quando le Torri Gemelle sono crollate? Io sì.
Allo stesso modo, ricordo la mia prima transazione.

   Un giorno aprii il mio primo conto di trading e mi precipitai a comprare
1.000 azioni della Teva Pharmaceuticals. La mia prima transazione
finanziaria! Ero così eccitato! Ricordo che il cuore mi batteva all’impazzata.
È stato tutto velocissimo. Ero talmente elettrizzato da non sentire né
vedere altro intorno a me, come se tutto il resto fosse scomparso. C’era
un cono di silenzio, abitato soltanto da me e dai miei titoli.

    IN           Ogni transazione sul mercato azionario ha due
PILLOLE          attori: il professionista e l’idiota. Ma a volte
                 l’idiota è fortunato.

Ero incollato allo schermo, contavo ansiosamente, controllavo il
movimento di ogni singolo centesimo. Improvvisamente, quando le azioni
salirono a 10 centesimi di dollaro, ebbi paura che potessero scendere di
nuovo e premetti il tasto SELL, vendita. Che idiota! Nell’arco di poche
ore Teva salì a 1,50 dollari. Un potenziale profitto di 1.500 dollari si era
ridotto a soli 100 dollari. Non aveva importanza, non era così male come
prima transazione. Mi convinsi che andava bene comunque.

   Poi, all’improvviso, un dubbio mi si insinuò in mente: l’ordine di
vendita era davvero stato eseguito? Ero certo di aver premuto il pulsate
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