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L’UOMO CHE SUSSURRA AI MERCATI AZIONARI | 439
Stabilite in quale percentuale siete disposti a perdere il capitale di
trading. Questa cifra è il vostro primo limite. Molti trader che conosco non
ne hanno mai stabilito uno e a volte se ne rendono conto solo quando
effettivamente lo raggiungono. È un grosso errore: mettere in anticipo
dei paletti vi aiuterà a gestire meglio l’aspetto psicologico del trading.
Il rischio psicologico
La capacità di gestire il rischio non dipende dalla situazione finanziaria,
ma piuttosto dalla resistenza psicologica. “Odiare perdere” è un tema che
occupa spesso la ricerca, che giunge inequivocabilmente alla conclusione
che detestiamo perdere molto più di quanto ci piaccia vincere, in un
rapporto di 2:1 [AMOS TVERSKY, DANIEL KAHNEMAN, Loss Aversion
in Riskless Choice: A Reference-Dependent Model, in «Quarterly Journal
of Economics», 106 (novembre 1991), pp. 1039–1061]. La perdita viene
percepita come un cambiamento della ricchezza finanziaria rispetto
a uno stato neutro. Ognuno di noi ha un diverso status finanziario, in
termini relativi, che deriva sia dalla reale situazione finanziaria che dalla
percezione del valore della perdita. Per esempio, quando compriamo
azioni a un prezzo superiore al normale, ma non le vendiamo ricavando
un profitto, tendiamo a non considerare la fase di acquisto come un
errore costoso, concentrandoci piuttosto sulla mancanza di guadagno
al momento della vendita.
Invece, quando compriamo un oggetto per uso personale a un prezzo
superiore al normale, tendiamo a considerare la transazione come una
perdita.
Quale significato date alle perdite nel trading azionario? Un
professionista le subisce come parte integrante della professione.
Anche se non vuol dire che ottenga un perfetto equilibrio psicologico
tra amore per il profitto e avversione alla perdita, è logico supporre che
sia psicologicamente più stabile di un dilettante, per il quale la perdita
ha un peso maggiore, anche nel caso in cui si parli dello stesso importo
del professionista e il punto neutro sia identico per entrambi. In breve,
si può concludere che il limite del trader amatoriale non sarà quello del
professionista o, semplicemente, che ogni persona ne avrà uno diverso.