Page 129 - L’UOMO CHE SUSSURRA AI MERCATI AZIONARI
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“capire”, piuttosto che semplicemente “osservare” o “vedere”. Negli anni
ho sperimentato un fenomeno strabiliante: se anche voi, come me,
trascorrerete molti anni a osservare il metodo delle candele giapponesi,
forse subirete la mia stessa trasformazione. A un certo punto, anche se
non saprei dire esattamente quando, sono riuscito a capire il matrix (avete
visto il film, vero?). Adesso, quando guardo il complesso grafico a candele
giapponesi, inizio a parlare fluentemente giapponese. Capisco l’azione
senza bisogno di analizzare il grafico. Riesco a guardarlo esattamente
come fa un chirurgo con una radiografia del cervello o un musicista
quando ascolta la musica e vede le note. Sono nel mondo del supporto,
della resistenza, dei breakout e dei breakdown, degli orsi e dei tori. In
questo mondo virtuale di prezzi che salgono e scendono, alcuni di essi
rispondono: «Comprami, vendimi… Ho voglia di continuare a salire
fino al prezzo di…».
Probabilmente penserete che, dopo tutti questi anni di candele giapponesi,
abbia perso la ragione. Può esserci del vero, ma chi tra voi sa suonare
uno strumento ed è riuscito (diversamente da me, che sono stato
obbligato a studiare pianoforte e tutto ciò che so fare è «do, re, mi») a
passare dalla lettura delle note alla loro comprensione, all’ascolto, può
capire benissimo cosa intendo. Per un musicista, rappresenta la fase
in cui vive nel corpo delle note. Per un trader azionario, rappresenta la
fase in cui “sente” l’azione, annusa la paura e l’avidità dei venditori e dei
compratori e sa come trarne profitto a proprio vantaggio. Quando ero
un trader principiante, impiegavo dieci minuti per analizzare un grafico
a candele giapponesi; adesso mi bastano pochi secondi.
Quel che segue è il tipico grafico a candele giapponesi che mostra le
fluttuazioni giornaliere del prezzo in un periodo di sedici giorni di trading.
Ogni candela rappresenta un giorno di trading. Vi sembra familiare? Ciò
è dovuto al fatto che fornisce le stesse informazioni del grafico a barre
mostrato due pagine fa. A colpo d’occhio sembra un po’ più complicato,
ma, come ho già detto, vi prometto che diventerà più facile.